La pasta della crostata

Un giorno ho incontrato sul treno per Roma la signora Gloria, una casalinga bresciana. Vedendo che stavo sfogliando una rivista di cucina, la signora Gloria mi ha attaccato subito una pezza (per i non modenesi: versione esponenziale dell'attaccare bottone). All'epoca ero una sbarbina con zero esperienza in cucina, ma avevo un moroso che viveva da solo e che era molto dannoso in cucina, quindi avevo deciso che era ora di imparare e mi preparavo leggendo riviste di categoria lambda tipo "cucina no problem" (confesso). Vedendomi spaesata ma di buona volontà, la Gloria mi ha rivelato una serie di sue ricette infallibili che non avevo ancora realizzato, ma che ho sempre tenuto nel mio ricettario.
Mi ricordo anche i racconti sui suoi due figli maschi adulti, difesi contro le nuore nella loro nullafacenza domestica. Da quel che ho potuto capire, la Gloria doveva aver educato due mammoni incapaci e viziatissimi, di quelli che le rezdore rifuggono come la peste. Perchè diciamolo, cosa c'è di più sexy di un uomo che fa la spesa, cucina bene, rifà il letto spontaneamente, pulisce il bagno?
Comunque, per tornare alle ricette della Gloria, in questi giorni ho provato quella della sua crostata, riempiendola di marmellata di amarene brusche modenesi comprata al Mercato Albinelli, e devo dire che nonostante il suo maschilismo un po' arcaico la signora bresciana sapeva il fatto suo. 


Ingredienti:

300 gr farina 00
150 gr burro
150 gr zucchero
2 uova
1 pizzico di sale


Commenti

Post più popolari